Che faccio, parto?

Che faccio, parto? Se vi state facendo questa domanda, significa che siete giunti a un punto di non ritorno, stretti dalla morsa del senso di colpa nei confronti di casa, e allo stesso tempo dalla voglia di buttarvi in una nuova esperienza di vita.

Scegliere non è facile, ma, nel dubbio, poiché per tornare indietro c’è sempre tempo, meglio seguire l’istinto e comprare quel biglietto di sola andata che tanto vi attanaglia l’umore e i pensieri.

Partire senza uno scopo e un minimo di organizzazione può diventare pericoloso, perché vivere al massimo dell’euforia per la novità è un attimo, ma cadere nella trappola della frustrazione è molto più veloce, e ci si può fare anche molto male.

Perciò, quali opportunità sfruttare per trasferirsi all’estero?

Corso di lingua

Perché non cominciare con l’approcciarsi all’aspetto fondamentale di ogni trasferimento? Cominciare a familiarizzare con la lingua del posto vi aiuterà a capire se siete effettivamente interessati alla cosa, avrete tempo per muovere i primi passi nel nuovo contesto, conoscere altri expat e condividere con loro idee ed esperienze.

Se questa possibilità non è fattibile per questioni monetarie, personali e così via, considerate l’idea di studiare la lingua online. Grazie al web potreste cominciare a muovere i primi passi fin da subito, a casa, prima di fare un salto nel vuoto in un paese che potrebbe rivelarsi “ostile”, proprio per lo scoglio linguistico.

Certo che si può cambiare destinazione in corso d’opera, ma buttare al vento i vostri risparmi, non penso sia il massimo della vita. Ecco delle risorse utili per chi pensa che il suo futuro sia in un paese germanofono, ad esempio:

deutsch-lernen.com
duolingo.com
bbc.co.uk
deutschakademie.de

Questo è solo un assaggio delle mille opzioni presenti su Internet! Che faccio parto?

Il vecchio caro curriculum

Siete già partiti, ma non capite nulla della giungla lavorativa che vi si presenta davanti? Avete fretta di sistemarvi?

In questi casi, si può ricorrere alle vecchie buone maniere. Stampare decine di copie del proprio curriculum e stalkerare ogni genere di attività commerciale che potrebbe offrirvi un lavoro. In pub e ristoranti, sempre meglio presentarsi di persona, senza troppi fronzoli.

Acchiappate qualsiasi cosa vi propongono all’inizio, purché ci sia un contratto da firmare. Questo vi agevolerà nella ricerca della casa, nella stipula di un’assicurazione sanitaria, e in tanti altri aspetti burocratici, ma soprattutto, perché cavolo dovreste lavorare in nero?

Per molti di noi è stato così all’inizio, purtroppo (!). E se credete che si tratti di un problema esclusivamente italiano vi sbagliate. Non demordete e continuate nella ricerca, in attesa di qualcosa di meglio.

Scappate a gambe levate dai furbetti del quartiere: gli sfruttatori del lavoro sono la rovina economica e sociale dei nostri tempi e bisogna reagire con convinzione a certi scempi.

Che faccio parto?

Ragazza alla pari

Questa è sicuramente l’opzione più rapida e interessante se non si dispone di grandi budget, di una conoscenza adeguata della lingua, e naturalmente, se piacciono i bambini e non pesa l’idea di lavorare in un ambiente domestico.

Diffidate da chi vi chiede contributi economici per selezionare una famiglia ospitante: ci sono tanti servizi gratuiti sul web, che funzionano alla perfezione. Io ho sempre fatto riferimento al sito www.aupairworld.com, ad esempio, e mi sento di consigliarlo senza dubbio alcuno.

Attenzione perché dietro le dolci foto pubblicate dalle famiglie ospitanti, si nascondono spesso i furbetti sopra citati: purtroppo non esiste una scienza esatta per stanare questi sfruttatori seriali. Alcuni desiderano avere per sé una madre surrogata, altri una Cenerentola dei tempi moderni.

Sta al vostro buon senso giudicare fino a che punto le richieste di supporto sono lecite e giustamente retribuite. Lavorare come aupair è una cosa seria, e se qualcosa vi dice che quelle persone vi hanno scelto solo per avere un servizio completo a risparmio, cercate un’altra famiglia o un altro impiego senza crearvi troppi problemi.

Che faccio parto?

Volontariato e servizio civile

Perché non partire all’estero per compiere una missione importante per voi e per il mondo? Esistono migliaia di associazioni a livello globale che non vedono l’ora di accogliervi e includervi nei loro progetti.

A livello europeo si possono godere di numerose opportunità e finanziamenti, bisogna solo saper cercare e avere tanta pazienza.

La motivazione è il fattore chiave per il successo, se non siete realmente convinti di partire non fatelo, se state cercando un modo alternativo per fare una vacanza, lasciate perdere. Il vostro soggiorno potrebbe tramutarsi in un incubo.

Che faccio parto?

Informarsi è bene

Cercate di reperire informazioni di prima mano da chi è già partito, da chi è tornato, da chi ha voglia di condividere esperienze.

Molti vi consiglieranno di indirizzare le vostre ricerche su Google, ad altri le vostre domande daranno fastidio, perché loro ce l’hanno fatta da soli, e così (secondo loro), dovreste fare anche voi.

Se cercate la pappa pronta, allora hanno ragione loro. Se ponderate le richieste in maniera razionale e pragmatica, allora avete ragione voi.

Quello che potete fare, tanto per cominciare, è sicuramente andare alla ricerca di Forum online, iscrivervi ai gruppi di discussione sui social network, e cercare di fare una stima di tutti gli input ricevuti.

Ampliate gli orizzonti e non fate riferimento solo alle pagine di italiani all’estero: utilizzate chiavi di ricerca in inglese o nelle lingue straniere che conoscete.

Che faccio parto?

Ostello e ricerca di lavoro

Chi non può contare sull’appoggio di un amico o un conoscente nella nuova città, dovrà mettere in conto di dover trascorrere un periodo più o meno lungo in ostelli o simili.

Le soluzioni sono comunque molteplici, anche se non si dispone di gruzzoletti ingenti per il primo periodo fuori. Il web offre molti servizi eterogenei e adatti a tutte le tasche.

Che faccio, parto? La scelta non è semplice, ma neanche impossibile!