Buone pratiche di vita dimenticate

Cosa ho imparato durante queste ultime vacanze a casa:

  1. Non dimenticare che ci sono posti in cui i gradi sopra lo zero esistono ancora, sono una realtà.
  2. Non dimenticare comunque che è inverno anche in quelle latitudini, e scoprirsi troppo, può rivelarsi un errore fatale, che si paga e si trascina per settimane con dolori, brividi e sintomi influenzali. I vent’anni sono finiti bella, fattene una ragione.
  3. Lasciare gli occhiali da sole nel cassetto del comodino di Berlino non è produttivo. L’abitudine al grigiume non deve prevalere, mai! Soprattutto se poi sei costretto a guidare col sole sparato in faccia, che per l’occasione si è spostato proprio in direzione del guidatore, con tinte arancioni accese. Un caro saluto al tipo (o tipa?) in bici a cui ho risparmiato la vita qualche giorno fa.
  4. Il maiale in tutte le sue forme, non è l’unico cibo possibile durante le feste.
  5. Non dimenticare che hai un lavoro, perché a un certo punto, ci dovrai tornare, e l’impatto potrebbe essere drammaticoimg_6879
  6. Non rinunciare a niente che possa regalarti un attimo di piacere, anche se a forma di lasagna, agnello in umido, calamaro ripieno con i piselli, torrone, cioccolato, panettone o pandoro, melanzana alla parmigiana. 
  7. Non dimenticare però che paghi la palestra e che potresti buttare giù i santi e gli dei dell’Olimpo quando ci rimetterai piede.
  8. Lo iodio non è un concetto astratto, e si può addirittura respirare. Assumilo a pieni polmoni per quando dovrai dimenarti sulle due ruote nel traffico in tilt della capitale.
  9. Si può avere una colazione stellata Michelin senza dover vendere qualche organo o rivolgersi agli strozzini.
  10. Le persone della vita sono le persone della vita: puoi lavorare a Pechino, Shanghai o in Papua Nuova Guinea. Puoi essere diventato un ricercatore di nano particelle miliardario, un medico di successo, un astronauta. Nessuno potrà mai sostituirle. Nemmeno nella metropoli.